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“Un sogno a carte coperte”

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E’ così che titola Guido Fiorito, giornalista del “Gattopardo”, periodico allegato alla Gazzetta dl Sud e al Giornale di Sicilia, raccontando una storia tutta siciliana. o quasi, fatta di successi e di scalate ai vertici del bridge mondiale.

…“La Sicilia del bridge sul tetto d’Europa, dopo il trionfo dell’Addaura il mese scorso alla Open Champions Cup, la Coppa dei Campioni, in Croazia”….

Non siamo abituati a leggere sui giornali di successi bridgistici. Non siamo abituati ad avere questo riscontro mediatico perché il nostro sport, da questo punto di vista,  è un po’ la Cenerentola della stampa

L’articolo è lungo e bello, un invito a leggerlo, perché racconta in cinque pagine le imprese e le riflessioni dei maggiori attori di questo successo.

Racconta poi come l’’Asd Addaura, fondata nel 2017, in cinque anni dalla promozione,  ha scalato i vertici nazionali ed europei. Una squadra per metà siciliana con Andrea Manno e Massimiliano di Franco palermitani, Giuseppe Failla catanese, Luca De Michelis veneziano, Piotr Zatorski polacco e Ron Pachtman israeliano.

Andrea, laureato in matematica ha iniziato con il padre Fulvio. Massimiliano ha conosciuto il bridge a 12 anni in un corso alla scuola media Marconi. Sono i più giovani della squadra ma, oltre ai successi nazionali, hanno vinto due campionati cinesi, l’ultimo quest’anno con lo JJWorld Bridge di Pechino, allenano la squadra della Corea del Sud e giocano spesso negli Stati Uniti.

Diversa è la storia personale di Giuseppe Failla e Luca De Michelis, impegnati oltre che nel bridge, ad alto livello nel mondo del lavoro. Il primo è titolare di uno studio di ingegneria civile specializzato in grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, il secondo è editore ed amministratore delegato della Marsilio.

L’articolo si conclude poi con alcune riflessioni sulla mancanza di interesse delle giovani generazioni per questo gioco e di come poterle appassionare.

I ragazzi hanno molte distrazioni e sono sempre connessi e per questo bisognerebbe portare  – propone Andrea – il bridge sui cellulari

 

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