Si trascrive qui di seguito un interesante articolo apparso in data 19 marzo u.s. su "Napolitan Club" un bridge magazine online a firma di Fulvio Manno.
https://neapolitanclub.altervista.org/itl/il-bridge-nella-scuola-italiana.html
""In Italia, dal 2018, si è sviluppata una nuova sensibilità allo sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali sia nei percorsi di apprendimento che nel lavoro e nello sport.
Il primo intervento è stato realizzato con la legge 145/2018 (art.1 comma 785) che ha stabilito per le scuole medie superiori il passaggio dai percorsi di alternanza scuola-lavoro a quello dei P.C.T.O. (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento). Sono state valorizzate, quindi, le esperienze che complessivamente vengono indicate come soft-skills tra cui : capacità di problem-solving; imparare a lavorare sotto stress e soprattutto fare squadra cioè collaborare per il raggiungimento dell’obiettivo comune, “orientamento al risultato”, ed essere, quindi, un team-player; sviluppare la propria autostima e conseguente abitudine all’analisi ed alla deduzione; abituarsi ai rapporti sociali nel rispetto delle regole.
Un passaggio significativo è stato fatto dall’Amministrazione Statale Italiana con il Decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione 28 giugno 2023 con il quale vengono definite oltre alle “capacità tecniche“ quelle “comportamentali“ cioè il “saper fare”. Vengono definite le soft-skills introducendole sia nei percorsi di carriera che nei concorsi pubblici specificate in un articolato framework suddiviso in quattro grandi aree: interagire nel contesto pubblico, realizzare il valore pubblico, gestire le risorse pubbliche, capire il contesto pubblico.
Un ulteriore passo in avanti è stato realizzato con la legge 19 febbraio 2025 n. 22, in vigore dal 20 marzo 2025: “Introduzione dello sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale.”
La nuova normativa per le scuole italiane opera su due piani: il primo con la redazione di un piano formativo per i docenti di durata triennale ed il secondo con delle sperimentazioni per lo sviluppo delle competenze non cognitive nei percorsi scolastici, compresi quelli con disabilità, e per l’istruzione degli adulti. Le novità entreranno in vigore con il nuovo anno scolastico, quindi, da settembre 2025. Il primo strumento deve essere predisposto entro luglio ed il secondo entro settembre.
Relativamente ai docenti un percorso efficace deve comprendere: metodi e tecniche, analisi e confronto, piani di allenamento, confronto dei risultati. Relativamente agli studenti occorre un linguaggio tarato sull’età degli stessi ed un approccio ludico-ricreativo che possa coinvolgere gli stessi senza essere vissuto come un ulteriore aggravamento scolastico.
Indubbiamente un progetto ambizioso che riverbera i suoi effetti sul mondo dello sport dove è stata già recepita l’importanza delle soft-skills sia negli sport individuali che negli sport di squadra.
In un ambiente sportivo, che è considerato il terzo fattore più importante per la socializzazione dopo la famiglia e la scuola, si sviluppano certamente le 10 soft-skills che sono state ritenute indispensabili nel mondo del lavoro dal World Economic Forum: 1) pensiero critico, 2) creatività, 3) gestione delle persone, 4) coordinamento con gli altri, 5) intelligenza emozionale, 6) giudizio e capacità decisionale, 7) orientamento al prossimo- empatia-, 8) negoziazione, 9) flessibilità cognitiva, 10) soluzione ai problemi complessi.
In questi progetti che si propone realizzare il Ministero dell’Istruzione e del Merito, diventa indispensabile l’interazione con il mondo dello sport ed in particolare il bridge che a livello di studi internazionali è riconosciuto come “sport della mente” strumento utilissimo nei giovani per affinare queste capacità trasversali per un migliore inserimento nella nostra società; senza sottovalutare altri aspetti importantissimi come il rispetto delle regole e degli altri giocatori, il fair-play e l’inclusione.
Numerosi sono stati gli studi scientifici sul bridge, da segnalare in particolare il sito www.bridgemindsport.org dove sono pubblicati autorevoli articoli sugli effetti benefici della pratica di questo sport/gioco a firma tra gli altri di Samantha Punch.
La rivista inglese Psycology Today si è altresì interessata al bridge in particolare nel numero di marzo 2001 con un articolo di Gabriel Berezin dal titolo “ Il bridge per una salute migliore “ ( A bridge to better health ) che ha riportato i risultati di alcuni studi realizzati da Narian Diamond , Professore di Biologia integrativa presso l’Università della California a Berkeley, da cui è risultato un miglioramento della capacità cognitiva dopo appena un’ora di gioco.
Doveroso ricordare che il grande Leader cinese Deng Xiaoping (1904-1997), grande giocatore di bridge appreso in Francia, che introdusse lo studio del bridge nelle Università e dopo essersi ritirato dalla vita politica mantenne solo una carica: Presidente della Federazione Cinese di Bridge.
Tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e tutti gli sport ma in particolare con il bridge dovrebbe instaurarsi un intenso lavoro di collaborazione per centrare pienamente l’obiettivo dello sviluppo delle competenze non cognitive trasversali o “soft-skills” ed in questa direzione dovrebbe muoversi la Federazione Italiana Gioco Bridge con un rapporto diretto con lo staff ministeriale e con lo stesso Ministro, collegamento che negli ultimi otto anni non è stato minimamente curato.
Il mondo del bridge italiano può dare un significativo apporto sia nella realizzazione del progetto triennale per la formazione dei docenti sia per la fase operativa nelle scuole.
A Palermo, nel 2017 e nel 2019, le Associazioni Sportive Dilettantistiche Bridge Addaura e Bridge Palermo, hanno realizzato in accordo con il Servizio di Educazione Motoria, Fisica e Sportiva dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, diretto dal Dott. Giovanni Caramazza, un corso di avvicinamento al bridge riservato ai docenti del Miur di 20 ore, in 4 giornate di 5 ore ciascuna, valido come aggiornamento professionale con la possibilità di usufruire dei permessi contrattuali per tale attività. Il programma delle quattro giornate aveva previsto oltre le nozioni di base del bridge, nozioni di diritto sportivo, un incontro con un psichiatra per gli aspetti sanitari e l’impatto sulle funzioni cognitive in relazione all’età dei partecipanti. Come dimostrato scientificamente, fare lavorare la memoria sia quella a breve che a lungo termine e tenere in funzione il cervello ritarda notevolmente il decadimento cognitivo. Tutti i partecipanti hanno formulato giudizi molto positivi dando la disponibilità ad effettuare corsi di bridge presso le proprie scuole ed alcuni sono diventati “bridgisti” appassionati. L’iniziativa, purtroppo, non è stata ripresa dalla Federazione Italiana Gioco Bridge e non è stata più replicata in altre sedi.
Il bridge, inoltre, può e deve essere un mezzo di inclusione sociale come è avvenuto sempre a Palermo nel 2019 con la realizzazione di un corso di bridge tenuto con le carte in “braille” per i non vedenti presso lo storico Istituto Florio e Salamone.
Una iniziativa unica in Europa, con un grande impatto emotivo, che ha stimolato numerosi partecipanti impegnati a memorizzare le fasi del gioco. A causa della pandemia Covid purtroppo a febbraio del 2020 il corso è stato interrotto.
Un gioco ma soprattutto un mezzo educativo di grande importanza per una crescita efficace dei nostri giovani.
Fulvio Manno""